sabato 28 maggio 2011
Riccardo Marone sulle primarie
Secondo lei perché ha vinto de Magistris?«Perché aveva l’opportunità di usare parole d’ordine molto facili e perché sono stati commessi errori imperdonabili dal parte del Pd».
Quali?
«L’errore principale è stata la gestione delle primarie e l’idea poi che si possa scegliere un candidato a tavolino in un’epoca in cui la notorietà è fondamentale. E de Magistris è l’unico candidato molto conosciuto» .
LEGGI L'INTERA INTERVISTA AL CORRIERE DEL MEZZOGIORNO
giovedì 26 maggio 2011
Roberto Saviano sulle primarie
Sono convinto che il destino elettorale di questo paese si stia determinando nel ballottaggio di Napoli, forse addirittura più che a Milano. So che può sembrare retorica meridionalista, ma l'inquinamento del sistema politico-economico e spesso criminale a Sud ha, e ha avuto, conseguenze sull'intero paese. Il voto di scambio è un rischio enorme e la vicenda delle primarie infiltrate è il più drammatico dei precedenti.
mercoledì 25 maggio 2011
Conchita Sannino sulle primarie
D'accordo che su Milano si stanno giocando tutto. D'accordo che la sfida
meneghina potrebbe essere determinante per le sorti del governo. D'accordo
quindi che nelle trasmissioni televisive di approfondimento il rapporto Napoli-
Milano sia 1:4 per quanto riguarda gli invitati in studio. Tuttavia, l'elezione
napoletana resta uno snodo fondamentale della vita pubblica italiana. Quando
lunedì sera, intorno alle 23, Gad Lerner nel suo "L'Infedele" ha dato la parola
a Conchita Sannino per esprimere una riflessione sulla situazione napoletana,
potremmo affermare che la verità sia emersa. La giornalista di Repubblica, nel
suo stile elegante e diretto, ha affermato che l'elezione di domenica e lunedì
prossima non potrà non risentire dell'effetto primarie. Di primarie mai
ufficializzate e - come giustamente sottolineato dalla stessa Sannino - mai
neanche ufficialmente annullate.
Primarie ombre. Primarie limbo. Primarie sospese in attesa che qualcuno lì, in
alto, nell'Empireo politico si degni di fornire una risposta a oltre 44mila
Napoletani che domenica 23 gennaio hanno deciso di andare a votare. Di
esercitare un loro diritto. Di provare a scegliere il candidato sindaco del
centrosinistra.
44 mila persone. Non stiamo parlando di una elezione di condominio.
Che fine hanno fatto le Primarie a Napoli?
meneghina potrebbe essere determinante per le sorti del governo. D'accordo
quindi che nelle trasmissioni televisive di approfondimento il rapporto Napoli-
Milano sia 1:4 per quanto riguarda gli invitati in studio. Tuttavia, l'elezione
napoletana resta uno snodo fondamentale della vita pubblica italiana. Quando
lunedì sera, intorno alle 23, Gad Lerner nel suo "L'Infedele" ha dato la parola
a Conchita Sannino per esprimere una riflessione sulla situazione napoletana,
potremmo affermare che la verità sia emersa. La giornalista di Repubblica, nel
suo stile elegante e diretto, ha affermato che l'elezione di domenica e lunedì
prossima non potrà non risentire dell'effetto primarie. Di primarie mai
ufficializzate e - come giustamente sottolineato dalla stessa Sannino - mai
neanche ufficialmente annullate.
Primarie ombre. Primarie limbo. Primarie sospese in attesa che qualcuno lì, in
alto, nell'Empireo politico si degni di fornire una risposta a oltre 44mila
Napoletani che domenica 23 gennaio hanno deciso di andare a votare. Di
esercitare un loro diritto. Di provare a scegliere il candidato sindaco del
centrosinistra.
44 mila persone. Non stiamo parlando di una elezione di condominio.
Che fine hanno fatto le Primarie a Napoli?
lunedì 23 maggio 2011
emozioni primarie sullo scaffale
Sono numerose le richieste di Emozioni primarie, siate tenaci e insistete con i vostri librai di fiducia, il libro è ordinabile. Nella foto emozioni primarie è ritratto al fianco di Napoli Italia di Antonio Bassolino. Intanto la rete continua a popolarsi di documenti e interviste agli autori. Guarda l'intervista a Massimo Cerulo sul quotidiano della Calabria. continuano ad essere numerosi i siti e i blog che riprendono i temi trattati nel libro. Ultimo scovato nonsolofole. La settimana prossima comincia il tour nazionale che gli Autori di Emozioni primarie effettueranno in Italia con presentazioni nel Mezzogiorno a Cosenza, Potenza, Messina e poi oltre il Garigliano (vi terremo informati sulle altre date nel resto d'Italia.
giovedì 19 maggio 2011
TREMANTE DICHIARAZIONE
*ADNK* *POL* *18/05/2011* *19.12.30* NAPOLI: TREMANTE (PD), PRIMARIE E ULTIME AMMINISTRAZIONI CAUSA PREOCCUPANTE RISULTATO Napoli, 18 mag. - (Adnkronos) - ''Il preoccupante risultato registrato dal Pd a Napoli nel tempo dell'arresto della suggestione di Berlusconi e' stato determinato da una doppia valutazione negativa di tanti elettori, che pure in precedenza avevano votato per il Pd". Lo dichiara in una nota l'ex segretario provinciale del Pd Napoli, Nicola Tremante, che aggiunge: "Innanzitutto una larga valutazione, che viene da lontano, di insufficienza delle ultime esperienze amministrative al Comune di Napoli, percepite come l'epilogo di un sistema di potere che ha esaurito il suo ciclo". "In secondo luogo, - prosegue Tremante - una sonora condanna per il mancato completamento delle primarie con puntuale accertamento delle denunziate irregolarita'. Purtroppo il Pd nel suo complesso non ha avuto il coraggio di essere, ed essere percepito in tempo utile, 'alternativa a se'stesso' e di fornire una candidatura politica credibile in grado di impersonare la imperiosa domanda di novita' e di efficienza, da tempo largamente diffusa tra i napoletani sia pure in modo magmatico e carsico", aggiunge Tremante. "Ora e' positivo che il Pd, consapevole della lezione democratica degli elettori, converga a sostegno della battaglia di civilta'e di progresso ancora possibile per Napoli con l'elezione di de *Magistris* al ballottaggio. Si avviera' cosi' nei fatti la ricostruzione del Pd a Napoli, con la consapevolezza di doversi misurare in mare aperto con una ineludibile richiesta di credibilita' etica e politica, che i cittadini non hannoritenuto soddisfatta con il tentativo di compromesso della candidatura dall'alto dell'incolpevole Morcone", conclude l'ex segretario provinciale del Pd Napoli. (Zca/Ct/Adnkronos) 18-MAG-11 19:11 NNNN |
Successo De Magistris perché
L'ex pm, invece, ha investito simbolicamente a Bagnoli che, non a caso, secondo un libro recentemente pubblicato, "Emozioni primarie", risultava essere l'area la cui trasformazione urbana sta più a cuore ai napoletani. LEGGI L'ARTICOLO DI POSTIGLIONE
CAPIRNE QUALCOSA
di LUIGI ROSSI
La tornata elettorale di questa metà di maggio 2011 è stata cariche di sorprese: Pisapia che non solo arriva al secondo turno, ma ci arriva con un bagaglio di voti addirittura superiore a quello di Lady Moratti, Napoli che vedrà fra 2 settimane il ballottaggio (prima sorpresa) fra Lettieri e l’outsider De Magistris (sorpresa della sorpresa).
Nella Capitale del Mezzogiorno dopo “quel pasticciaccio brutto” delle primarie prima celebrate e poi annullate, nessuno si sarebbe aspettato un ballottaggio, ne tantomeno che l’ex magistrato potesse spuntarla contro la nomenklatura Democratica… e visto che negli ultimi anni se Milano è stato il fortino di partenza del fenomeno Berlusconi, a Napoli si sono giocate molte importanti partite politiche: la crisi rifiuti imputata, a seconda delle campagne elettorali, a Governo Nazionale, Provincia, e Regione hanno portato nel biennio 2008-2010 alla conquista di una messe di voti nella città partenopea enorme, e alla conquista delle poltrone di Presidente della Provincia e Presidente di Regione...
Una sconfitta, o almeno una mezza sconfitta per il PdL cittadino che non passa al primo turno, che vede traballare la certezza di fare quel triplete (Regione- Provincia di Napoli- Comune di Napoli) che nei primi anni 2000 fu del Centrosinistra.
Dalle parti del Centrosinistra gli umori sono diversi: euforico e galvanizzato De Magistris e le leiste che lo hanno sostenuto, sconfitto e costretto ad appoggiare un candidato che non proviene dalle sue fila PD.
Il PD, già, che ha annullato per brogli le Primarie, le elezioni “fatte in casa”, per il notissimo affaire Cozzolino- Ranieri, figli di un eterno dualismo che attanaglia il PD cittadino fra Bassoliniani e anti-Bassoliniani, dualismo mai superato e che imbriglia oramai da molti, forse troppi anni, il maggiore partito di centrosinistra e che lo costringono a chiudersi in sé stesso e a limitare la propria azione politica sui territori. Un PD che non ha mai dimostrato di essere maturo e diventato grande e ricorre e in questa guerra interna tra bande non ha ancora imparato a vivere con serenità la propria dialettica interna e soprattutto non ha messo ancora in campo un ricambio generazionale vero ed effettivo (la maggior parte dei dirigenti non sono altro che lo specchio di queste bande che si fronteggiano da quasi un decennio, sin dai tempi de L’Ulivo e dei DS e Margherita) che dia la sensazione e l’effettiva certezza di un cambio di passo, di un cambiamento vero.
Di questa situazione ne ha approfittato Luigi De Magistris, che si è proposto alla cittadinanza come un candidato di rottura, fuori dagli schemi del politichese napoletano che ha prodotto solo i nuovi cumuli di rifiuti per le strade di Napoli, che sembra far vivere alla bella Partenope un profondo e lunghissimo sonno, parlando un linguaggio semplice, diretto, facendo leva sulla questione morale e su pochi e diretti interventi pratici per Napoli e per cercare a sbloccare Napoli dal pantano.
Quanto possa essere veritiero e applicabile il programma di De Magistris lo si potrà vedere solo alla prova dei fatti, se il Magistrato napoletano siederà sulla poltrona che è stata, negli ultimi 20 anni di Antonio Bassolino e di Rosa Russo Iervolino, ma nel frattempo la sua scommessa l’ha vinta: la gente ha scelto lui come il più credibile avversario del centrodestra.
De Magistris ha “raccolto” molti più voti delle liste che lo appoggiavano: dei voti totali il 27,32% sono al solo sindaco: più di 1 elettore su 4 ha votato lui, solo lui, e dei 128.303 voti “solo” 68.522 hanno votato per le liste che lo appoggiavano in pratica quasi 1 elettore su 2 ha votato De Magistris e non le sue liste, dato che vediamo capovolte per Morcone che ha raccolto meno delle liste da lui sostenute (circa 4000 voti).
Dati che si prestano alle più svariate chiavi di lettura, ma che sono il sintomo di un acceso e profondo leaderismo: la gente ha votato il leader di una coalizione, non per i suoi partiti, ha votato quanto possa essere credibile un leader e non la squadra che lo sostiene, relegando, i partiti al mero ruolo di scegliere il “capitano” migliore…
Un cambiamento di cui la politica non potrà certo non tenere conto e che è frutto anche di situazioni personali e collettive che vedono le nuove generazioni, e non solo le nuove generazioni, in una visione sempre più individualistica della società complice anche la nube di quel precariato che diviene sempre più non solo condizione lavorativa ed economica, ma anche esistenziale: i risultato è un voto verso il singolo, l’Uno come panacea di tutti i mali, un Uno che riesce a dare certezze, riesce a parlare la tua lingua… un voto che quindi dimostra quanto la società cambia, di quanto questo Terzo Millennio abbia abbandonato le categorie Novecentesche di Partiti e di quanto si apra ad una concezione della politica e dei ruoli del tutto nuova: ai partiti il ruolo di interpretare questi cambiamenti…
Ultima ma non ultima considerazione è nessuno fra i due partiti maggiori ha da gioire: se il PDL in un anno a Napoli perde un 6,64% , il PD in un anno perde l’8,83%... una fuoriuscita di voti pesante per entrambi… in attesa del ballottaggio possiamo dire che nessuno ha ancora vinto, ma di sicuro i partiti han perso…
LUIGI ROSSI
NOTA
Grafico: percentuali di voti nel Comune di Napoli per partiti nelle ultime consultazioni elettorali (fonte: Ministero degli Interni)
*per il Pdl nel 2006 sono stati sommati i voti di ìForza Italia e di Alleanza Nazionale, nel 2011, quelli Del PdL e di FLI,
** per i dati del PD nel 2006 si sono sommati quelli di Ds e Margherita.
mercoledì 18 maggio 2011
LE EMOZIONI PRIMARIE DI LUIGI NECCO
L'invito di Luigi Necco sopraggiunge in mattinata per darmi appuntamento nella sua striscia L'Emigrante, geniale format televisivo di Canale 9 sorretto da uno dei più grandi giornalisti napoletani. Lo ricordo con nostalgia a 90esimo minuto mentre commentava le prodezze di Maradona. Decisamente altri tempi. Piazza del Plebiscito era un grande parcheggio.
Ho chiamato subito Massimo Cerulo ma il suo arrivo era programmato giusto in tempo per la presentazione in Saletta Rossa a Guida Port'Alba, praticamente il tempio delle presentazioni napoletane, terreno vivo per la società civile. Ho una notizia: la società civile partenopea esiste. Tempo fa ebbi l'onore di confrontarmi con Fulvio Tessitore che ne negava la sua esistenza sulle pagine de la Repubblica Napoli. Fu uno scontro duro ma leale. Ma questa è un'altra storia.
Per cui appreso che Massimo non mi avrebbe raggiunto, mi sono recato agli studi di Canale 9, fu tanto grande la civiltà di quell'incontro da spingere Necco a raggiungerci in presentazione alla Saletta Rossa per esprimerci la sua solidarietà, in un intervento memorabile, uno dei suoi per intenderci. Nella sostanza Necco solleva la gravità democratica del fallimento delle primarie al punto tale da mettere in discussione la legittimità delle stesse amministrative. Guardare per credere. L'età e l'esperienza lo avranno certo disinibito ma mi sembra un maestro che non ha perso il gusto dell'ottimismo.
Nell'intervista affrontiamo insieme i nodi più problematici di Emozioni primarie senza risparmiare alcuna valutazione. Dai rifiuti, alle primarie, ai rifiuti. GUARDA LA PUNTATA
amministrative figlie delle primarie
Le primarie si dimostrano la lente più efficace per mettere a fuoco il risultato di questo primo turno delle amministrative. A Torino vince il candidato del Pd, legittimato dalle primarie. A Milano perdono Berlusconi e la Moratti almeno al primo round, e Pisapia vince perchè figlio delle primarie. A Bologna affermazione al primo turno di Merola forte di un deciso successo alle primarie bolognesi. A Napoli De Magistris va al ballottaggio (contro Lettieri), riuscendo a coagulare il dissenso, la rabbia, il disincanto, la delusione, la vergogna provata dagli elettori delle primarie napoletane, privi di un responso ufficiale, con un "vincitore virtuale" delle primarie che ha fatto posto a Morcone sulla base di un calcolo politico privo di legittimazione popolare.
giovedì 12 maggio 2011
"Emozioni Primarie": due sociologi raccontano il teatrino napoletano (in "Articolo21", di S. Iachetta)
Qual è stato il vero esito delle primarie napoletane? Se sul vincitore aleggia l’incertezza, sul perdente ci sono pochissimi dubbi: il PD ne esce distrutto. Prima non riconosce il vincitore di quelle primarie (l’europarlamentare Andrea Cozzolino, accusato di vari brogli elettorali), preferendo ripiegare su un candidato ex novo come l’ex-prefetto Mario Morcone per le amministrative di maggio, poi fa il possibile per far precipitare nel dimenticatoio i cinque mesi di campagna elettorale che hanno caratterizzato il tourbillon primarie.
Ma qualcuno, che ha partecipato da protagonista in quell’avventura, ha pensato bene di prendere appunti, stilare analisi, procedere alla riflessione per raccontarci quanto accaduto. Lucio Iaccarino e Massimo Cerulo, curatori della campagna elettorale di Nicola Oddati (uno dei candidati Sindaco del PD alle primarie), hanno messo su carta tutto quello che hanno visto, ascoltato e registrato nel corso di cinque lunghissimi mesi. Il libro che racchiude le loro memorie – “Emozioni primarie”, edito da Guida e in tutte le librerie dal 9 maggio - è una testimonianza “dal di dentro” del caos che ha caratterizzato quella che doveva essere una delle più importanti manifestazioni democratiche e partecipative del centrosinistra. E che si è rivelata invece “come un pasticciaccio postmoderno, che ha significato l’epitaffio per il PD locale”. In punta di penna i due autori ci conducono per mano nei vicoli di Napoli, ci fanno entrare nel backstage della campagna elettorale, ci consentono di prendere posto nelle diverse riunioni private dei candidati, ci svelano intrighi, dinamiche locali e nazionali che caratterizzano un campo politico che appare sempre più marcio e lontano anni luce dalla società civile. Inoltre, Iaccarino e Cerulo hanno la grazia di descrivere nei dettagli personaggi ben noti al pubblico nazionale: da Bassolino (che continua a essere rex et magister della città del Golfo) alla Iervolino, da De Magistris a Ranieri, fino ai vari dirigenti locali del PD e ai ras di quartieri che si configurano come veri e propri detentori di potere elettorale.
Il libro, che ripercorre da agosto a gennaio le varie fasi della campagna elettorale di colui che è stato artefice e vittima di queste primarie, Nicola Oddati (assessore alla cultura del comune di Napoli e presidente della Fondazione Forum Universale delle Culture Napoli 2013), è un racconto emozionale della vita quotidiana di tutti coloro che hanno partecipato all’avventura. Emerge con chiarezza il conflitto che rappresenta una delle cause principali dell’autoreferenzialità che caratterizza il politico di professione: quello tra l’ufficio “politico” (composto da membri dell’assessorato diretto da Oddati) e l’ufficio “tecnico” (quello formato da soggetti della società civile e dell’agenzia di comunicazione che curava la campagna elettorale). Inoltre, sono sintomatiche alcune descrizioni di incontri e manifestazioni pubblici in cui è evidente la forza detenuta dalla camorra nel territorio napoletano, nonché l’assoluta e decisamente preoccupante impotenza espressa da politici e amministratori locali (“è la camorra che ci dà da mangiare!”). Gli autori raccontano quanto visto e ascoltato senza peli sulla lingua, ma con serietà e lucidità, senza rinunciare a pennellate poetiche.
Uno dei pregi rilevanti del libro è di essere costruito attraverso diverse tecniche documentative: diario etnografico, rilevazioni statistiche e analisi documentale. Siamo di fronte a un saggio scientifico che racconta la realtà ma privo di quella “pesantezza” che caratterizza spesso i lavori accademici. La lettura è agile, immediata, condita da metafore e ironia che permettono una descrizione puntuale e intensa dei personaggi e dei luoghi protagonisti di questa lunghissima campagna elettorale.
Una testimonianza che permette al cittadino di entrare nel retroscena della politica di professione, di squarciare quel velo di finzione e coreografia costruita appositamente dagli uffici di staff al fine di far apparire il politico nel miglior modo possibile. Scorrendo le pagine, veniamo catapultati nel delirio della città del Golfo, tra crisi di rifiuti mai risolte e consulenze gonfiate, poteri locali inestirpabili e scontri fratricidi all’interno del partito, voglia reale di partecipazione da parte dei cittadini e chiusura ermetica del campo politico, fino a raggiungere il culmine nelle ultime pagine del libro. In queste, emergono i traffici e i raggiri dei politici locali e nazionali del PD, decisamente sordi alle richieste della società civile. Lì, in quelle ultime pagine di un libro diretto e improvviso come un pugno in faccia, abbiamo la parvenza che la legalità in campagna elettorale sia una perfetta sconosciuta. E che una delle leggi fondamentali dell’attuale centrosinistra italiano sia che “a comandare non è chi propone soluzioni ma chi le blocca, chi può esprimere potere di veto”.
Ma qualcuno, che ha partecipato da protagonista in quell’avventura, ha pensato bene di prendere appunti, stilare analisi, procedere alla riflessione per raccontarci quanto accaduto. Lucio Iaccarino e Massimo Cerulo, curatori della campagna elettorale di Nicola Oddati (uno dei candidati Sindaco del PD alle primarie), hanno messo su carta tutto quello che hanno visto, ascoltato e registrato nel corso di cinque lunghissimi mesi. Il libro che racchiude le loro memorie – “Emozioni primarie”, edito da Guida e in tutte le librerie dal 9 maggio - è una testimonianza “dal di dentro” del caos che ha caratterizzato quella che doveva essere una delle più importanti manifestazioni democratiche e partecipative del centrosinistra. E che si è rivelata invece “come un pasticciaccio postmoderno, che ha significato l’epitaffio per il PD locale”. In punta di penna i due autori ci conducono per mano nei vicoli di Napoli, ci fanno entrare nel backstage della campagna elettorale, ci consentono di prendere posto nelle diverse riunioni private dei candidati, ci svelano intrighi, dinamiche locali e nazionali che caratterizzano un campo politico che appare sempre più marcio e lontano anni luce dalla società civile. Inoltre, Iaccarino e Cerulo hanno la grazia di descrivere nei dettagli personaggi ben noti al pubblico nazionale: da Bassolino (che continua a essere rex et magister della città del Golfo) alla Iervolino, da De Magistris a Ranieri, fino ai vari dirigenti locali del PD e ai ras di quartieri che si configurano come veri e propri detentori di potere elettorale.
Il libro, che ripercorre da agosto a gennaio le varie fasi della campagna elettorale di colui che è stato artefice e vittima di queste primarie, Nicola Oddati (assessore alla cultura del comune di Napoli e presidente della Fondazione Forum Universale delle Culture Napoli 2013), è un racconto emozionale della vita quotidiana di tutti coloro che hanno partecipato all’avventura. Emerge con chiarezza il conflitto che rappresenta una delle cause principali dell’autoreferenzialità che caratterizza il politico di professione: quello tra l’ufficio “politico” (composto da membri dell’assessorato diretto da Oddati) e l’ufficio “tecnico” (quello formato da soggetti della società civile e dell’agenzia di comunicazione che curava la campagna elettorale). Inoltre, sono sintomatiche alcune descrizioni di incontri e manifestazioni pubblici in cui è evidente la forza detenuta dalla camorra nel territorio napoletano, nonché l’assoluta e decisamente preoccupante impotenza espressa da politici e amministratori locali (“è la camorra che ci dà da mangiare!”). Gli autori raccontano quanto visto e ascoltato senza peli sulla lingua, ma con serietà e lucidità, senza rinunciare a pennellate poetiche.
Uno dei pregi rilevanti del libro è di essere costruito attraverso diverse tecniche documentative: diario etnografico, rilevazioni statistiche e analisi documentale. Siamo di fronte a un saggio scientifico che racconta la realtà ma privo di quella “pesantezza” che caratterizza spesso i lavori accademici. La lettura è agile, immediata, condita da metafore e ironia che permettono una descrizione puntuale e intensa dei personaggi e dei luoghi protagonisti di questa lunghissima campagna elettorale.
Una testimonianza che permette al cittadino di entrare nel retroscena della politica di professione, di squarciare quel velo di finzione e coreografia costruita appositamente dagli uffici di staff al fine di far apparire il politico nel miglior modo possibile. Scorrendo le pagine, veniamo catapultati nel delirio della città del Golfo, tra crisi di rifiuti mai risolte e consulenze gonfiate, poteri locali inestirpabili e scontri fratricidi all’interno del partito, voglia reale di partecipazione da parte dei cittadini e chiusura ermetica del campo politico, fino a raggiungere il culmine nelle ultime pagine del libro. In queste, emergono i traffici e i raggiri dei politici locali e nazionali del PD, decisamente sordi alle richieste della società civile. Lì, in quelle ultime pagine di un libro diretto e improvviso come un pugno in faccia, abbiamo la parvenza che la legalità in campagna elettorale sia una perfetta sconosciuta. E che una delle leggi fondamentali dell’attuale centrosinistra italiano sia che “a comandare non è chi propone soluzioni ma chi le blocca, chi può esprimere potere di veto”.
mercoledì 11 maggio 2011
VIDEO COMUNICATO STAMPA
Massimo Cerulo legge il comunicato stampa durante la presentazione di "Emozioni primarie" in Saletta Rossa della Libreria Guida Port'Alba di Napoli (9 maggio 2011).
martedì 10 maggio 2011
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