mercoledì 29 giugno 2011

Viaggio nel PD che ha voglia di cambiamento

C'È VOGLIA di cambiamento tra i giovani del Partito democratico, voglia di nuove classi dirigenti, voglia di partecipazione e di ricambio generazionale, voglia di equilibri più sani tra il centro e le periferie del Pd. Con Massimo Cerulo autore con me di "Emozioni primarie" (Guida, 2011), sono appena rientrato da un lungo giro di presentazioni del libro che ci ha fatto viaggiare dal Mezzogiorno fino a Roma. LEGGI L'ARTICOLO DE LA REPUBBLICA

EMOZIONI PRIMARIE IN PERSONE


Andrea Alemanni, Antonino Anastasi, Laura Balbo, Filippo Ceccarelli, Mimmo Cersosimo, Piero David, Antonio De Rose, Franco Dionesalvi, Valentina Grippo, Fabrizio Manzi, Marco Manzi, Raffaele Manzi, Tessa Marzotto, Francesco Raniolo, Cirus Rinaldi, Pietro Saitta, Piero Sassano, Renate Siebert, 

martedì 28 giugno 2011

lunedì 27 giugno 2011

COMUNICATO STAMPA


Presentazione del libro EMOZIONI PRIMARIE a Battipaglia 

Venerdì 1° luglio alle 19 al Centro sportivo Balnaea di Battipaglia sarà presentato il libro Emozioni primarie di Lucio Iaccarino e Massimo Cerulo, edizioni Guida.  L’interessante saggio racconta i retroscena delle primarie del centrosinistra per la scelta del candidato sindaco a Napoli: la resistenza del Partito Democratico a indirle, la risposta della città, le strategie per conquistare il consenso degli elettori, la lotta senza esclusione di colpi, la reazione del PD ai risultati, fino alla rinuncia di Andrea Cozzolino, vincitore della consultazione. L’opera è al tempo stesso un saggio di marketing politico e un divertente diario, scritto con rigore scientifico e con irresistibile ironia dai due politologi, entrambi al terzo libro. 
Prima dell’appuntamento battipagliese il volume è stato presentato a Napoli, Roma, Messina, Palermo e Cosenza riscuotendo recensioni positive su testate nazionali (l’Espresso e la Repubblica) e un notevole successo di pubblico, tanto da meritare una seconda edizione. All’evento, curato dall’agenzia Sfide, parteciperanno oltre ai due autori, esponenti delle forze politiche cittadine e giornalisti delle principali testate locali e regionali. La presentazione di Emozioni primarie, infatti, sarà l’occasione per un dibattito sui rapporti tra partiti politici e società civile e per una riflessione sul ruolo della comunicazione e del marketing politico nelle consultazioni elettorali.
Discuteranno con gli autori Luciano Ceriello, coordinatore provinciale dell’Italia dei Valori, Luca Lascaleia, segretario cittadino del Partito Democratico e Francesco Bonito, editore del quindicinale Nero su Bianco e promotore dell’incontro.

Primarie al vertice

Sono davvero troppi i leader del centrosinistra, coalizione eterogenea e che vorrebbe trovare nelle primarie un momento di sintesi al frastagliato pluralismo delle sue anime politiche. Ecco dunque che Di Pietro si candida, contro Bersani e Vendola. 

venerdì 24 giugno 2011

I RIFIUTI IN TESTA



Alberto Corbino, personaggio chiave di Emozioni primarie, tra i 10 contributors della società civile che affiancavano il candidato, l'esperto dei rifiuti che durante la campagna delle primarie a Napoli ha proposto soluzioni e interventi sull'ambiente e sulla qualità della vita urbana napoletana, torna sull'emergenza suggerendo considerazioni e vie d'uscita dalla crisi.





Si dice che il rapporto di ognuno di noi con la propria città natale sia come quello madre-figlio: un rapporto viscerale ed inevitabile, quindi. Pochi giorni fa, ho fatto da guida per le vie di Napoli ad alcuni colleghi stranieri, nell’ultima tappa di un percorso comune durato due anni e che è passato per Polonia, Slovenia, Francia, Malta, Lituana, Spagna, posti in cui rifiuti non ne ho mai visti, come se non li producessero, non una carta a terra. Giovedì mattina li ho incontrati a Piazza Dante e subito sono stati rapiti dal fascino del nostro centro storico: viaggiatori esperti, eppure rimasti a bocca a aperta di fonte a questa città fuori dal comune. Cercavo di spiegare loro Napoli, nel suo ricco passato e complesso presente e quasi mi sembrava di riuscirci col mio arrancare tra i  nozionismi e le semplificazioni di storia e sociologia. Poi, eccoli lì, ammucchiati in un vicolo, i primi cumuli di rifiuti… livelli ancora accettabili per noi assuefatti all’inferno dell’emergenza, mostruosità già incomprensibile per loro. Mi sono limitato a dire: bad governance.. e mi sono vergognato di quella madre così bella ma che si presentava ai miei ospiti sciatta, nei suoi vestiti più luridi, ubriaca e strafatta, urlante oscenità.
I miei colleghi ora sono partiti, le foto della pizza e dei rifiuti sono già su facebook. A me non rimane che cercare di capire e suggerire il buon senso alle istituzioni.
I rifiuti sono un problema, ma non tutti i rifiuti sono uguali. Avessimo per la strada montagne di allumino, vetro o plastica ci si potrebbe divertire a fare istallazione d’arte estemporanea. Il problema, soprattutto con questo caldo, è la frazione umida, cioè i rifiuti organici e i pannolini; tutto il resto può attendere, essere comodamente ammonticchiato, impacchettato, spedito, triturato. Le bucce, i resti di cibo e la cacca santa dei bimbi no: è materia che si decompone, fermenta, asfissia, produce batteri, alimenta zanzare, zoccole e scarrafoni: di questo occorre preoccuparsi, a questo occorre dare priorità assoluta, da ieri. Il Comune si sta ponendo il problema di come togliere di strada le montagne di monnezza. Una volta che ci sarà riuscito (insciallah!) deve dare gli strumenti ai cittadini per ridurre, da subito, l’umido, perché la spazzatura si produce ogni giorno ed occorre produrne di meno:
-       le parti non utilizzabili dei prodotti ortofrutticoli restino fuori Napoli, così come nuovamente stabilito da una ordinanza comunale (n° 1950 del 22/11/2010);
-       alle famiglie / condomini che hanno spazio venga distribuita una compostiera per l’umido e, dopo una fase di sperimentazione, sia ridotta pur simbolicamente la TARSU, esperimento che ha avuto successo a Genova, città a noi speculare;
-       gli sfalci di giardinaggio privati e pubblici vengano prelevati da apposito servizio e portati in compostiere localizzate nei principali parchi urbani;
-        siano distribuiti buoni per acquistare pannolini riciclabili, lavabili in lavatrice: per quanto scomodi sono certo che molte mamme napoletane sensibili al problema rifiuti li utilizzerebbero.
Gocce nel mare? Forse, ma tutto serve per ritardare la marea immonda che tutto sommerge. Non siamo in emergenza: siamo in guerra!
Nel frattempo la Provincia dovrebbe procedere a far costruire gli impianti di compostaggio, senza i quali non è possibile smaltire in maniera efficiente la frazione umida.
La Regione dovrebbe pensare al resto: trovare i soldi, coordinare, individuare e sbloccare spazi per lo stoccaggio temporaneo. E, probabilmente, se alcune amministrazioni (Napoli e Pozzuoli in testa) non dimostreranno di saper intraprendere efficaci soluzioni alternative, seguendo l’esempio sorprendente di Comuni pur complessi come Portici, la Regione dovrà procedere alla costruzione del termovalorizzatore di Napoli Est. Perché …  ce lo meritiamo!
Alberto Corbino
(docente a contratto di Economia e diritto ambientale presso la Facoltà di Scienze MMFFNN dell’Università Federico II di Napoli).

PRESENTAZIONE A CATANZARO

"La politica vive attraverso due ambienti: il buio, rappresentato da tutto
quello che i politici tengono nascosto, al riparo nelle segrete stanze; e la
luce, intesa come spinta alla trasparenza e all'impegno per il bene collettivo
che dovrebbe caratterizzare noi giovani generazioni della politica di
professione". Si è espresso così ieri sera Salvatore Scalzo, il giovanissimo
(28 anni) ex candidato sindaco del centrosinistra al comune di Catanzaro (e
risultato primo in Italia per quel che concerne il cosiddetto "voto
personalizzato", con il 49,7% dei consensi, davanti a Luigi de Magistris),
nell'ambito della presentazione di "Emozioni primarie" tenutasi presso la
splendida cornice del caffè letterario sito nel centro del capoluogo
calabrese.
E' stato un appassionante dialogo quello tra lui e Massimo Cerulo, che ha
fatto emergere quanto di buono hanno da offrire alla propria terra questi
ragazzi poliglotti, che hanno sudato sui libri, che si sono formati spesso in
contesti esteri e che hanno deciso di rischiare, ritornando nella propria terra
d'origine per provare a mettere a frutto esperienze e competenze.
Sulle primarie, poi, l'analisi è stata chiara: nel Meridione sembrano non
funzionare. Perché vincolate a dinamiche clientelari ancora troppo radicate per
essere scardinate; o forse perché terra in cui le risorse culturali cui
attingere e stimolare si stagliano ancora a un livello esiguo.
D'altronde, come ha chiosato lo stesso Scalzo:"Le primarie funzionano là dove
esiste un capitale sociale molto alto". E da Roma in giù la strada per
raggiungere tale livello è ancora lunga e irta di ostacoli.
Che giovani come Salvatore Scalzo possano rappresentare le stelle polari della
speranza.

lunedì 20 giugno 2011

Il CASO NARDUCCI

A Radio 3, con Adolfo Scotto Di Luzio e Massimiliano Virgilio, Lucio Iaccarino (per emozioni primarie) commentano la Giunta, la scelta di Narducci, sui rifiuti, sulla criminalità, sulla politica, sulla città di Napoli.
ASCOLTA LA PUNTATA

i rossi del circolo pickwick di messina

In compagnia degli studenti del Liceo Artistico Statale di Messina Ernesto Basile

GRANDI E-LETTORI

Laura Balbo legge "Emozioni primarie"

Marica Vitale commenta emozioni primarie



Ciò che più mi piace è la descrizione dettagliata dei personaggi e delle situazioni. Mi ha appassionato proprio questo. Sono riuscita a "vedere" e quindi ad immaginare le persone grazie alla minuziosità dei particolari anche se non li conosco. Il libro in fondo non è un romanzo che ti può appassionare per le situazioni più o meno drammatiche o romantiche.

Emozioni primarie al caffè letterario di Catanzaro




MARTEDI 21GIUGNO ORE 18.30:
Venga a Prendere un Caffè da Noi...
Presentazione del libro "Emozioni Primarie" di Massimo Cerulo e Lucio Iaccarino (Guida Editore)
« Lo avevamo detto». È questa la frase.
Ripensare alle primarie napoletane del 23 gennaio 2011 significa ripercorrere una stagione straordinaria della storia contemporanea della città. Per la prima volta nella storia, i napoletani hanno potuto scegliere il proprio candidato sindaco. Anzi, si sono illusi di poterlo fare. Le primarie del centrosinistra per scegliere il candidato sindaco della città di Partenope si sono rivelate un pasticciaccio postmoderno, che ha significato l' epitaffio per il Pd locale. Il vincitore, Andrea Cozzolino, ha ottenuto 16.358 voti, mettendosi alle spalle Umberto Ranieri, Libero Mancuso e Nicola Oddati. Peccato però che una parte dei 16 mila voti cozzoliniani, come documentato dalla stampa, sarebbero stati "comprati" dall' entourage del candidato, attraverso "strani" movimenti elettorali che avrebbero portato a votare torme di extracomunitari (soprattutto cinesi) nonché noti esponenti del centrodestra. Questo l' epilogo. Ma cosa è successo prima? Come si è arrivati alle primarie? E cosa hanno significato queste consultazioni elettorali per una città da sempre antro di clientelismo, corruzione e illegalità diffusa?
Presenti gli autori, ne parleranno Giulia Zampina, Giampaolo Calabrese e Salvatore Scalzo.

venerdì 17 giugno 2011

Emozioni in vetrina


Libreria Mondadori Battipaglia

Le EMOZIONI PRIMARIE di FILIPPO CECCARELLI al FOOLLYK

"Dopo l'esito delle primarie napoletane che tutti noi conosciamo, hanno deciso
di fare la cosa più dignitosa possibile: raccontare la loro esperienza". E'
così che si è espresso ieri Filippo Ceccarelli, nota firma de la Repubblica,
presentando "Emozioni primarie" al Foollyk di Roma insieme al Vice-Segretario 

cittadino del Pd romano Valentina Grippo e Andrea Alemanni, 
giovane esponente del PD romano. 
Per Ceccarelli il libro merita
di essere "trasportato" al più presto su un palco teatrale e messo in scena,
per il giacimento di esperienze, emozioni e "vita in diretta" che contiene.
Raccontando la lunghissima campagna che ha caratterizzato le primarie
napoletane e l'esito paradossale a cui sono giunte, il libro rende un doppio
servizio: ai cittadini, che vengono condotti nel retroscena della politica, lì
dove gli stessi giornalisti non possono spingersi con la loro penna, e ai
politici di professione, che hanno la possibilità di osservarsi dall'esterno e
riflettere sulla pesante autoreferenzialità che caratterizza il campo politico
di cui fanno parte. "Emozioni primarie", un diario etnografico di una delle più
controverse campagne elettorali italiane degli ultimi anni che non smette di
emozionare. Ceccarelli riprende la famigerata pagina 111 estrapolando il passo 

di Garcia Lorca "Anche il mare muore e nulla ne resta se non il suono"
Grazie anche a Ceccarelli EP non smette di fomentar riflessione.

lunedì 13 giugno 2011

Emozioni primarie nel MEZZOGIORNO

Sono tante le storie raccolte tra i militanti del centrosinistra meridionale, tra i quadri e i giovani eletti di Pd e Sel del Mezzogiorno. L'attualità di Emozioni primarie risiede proprio nelle analogie che ci vanno raccontando i territori, narrazioni di mancato intervento dal centro romano o di interventi lastminute che alla fine dei giochi hanno condotto alla sconfitta elettorale. Il caso cosentino è emblematico ma lasciamolo raccontare ad un protagonista della società civile di Cosenza.
LEGGI IL RESOCONTO DI ANTONIO DE ROSE

emozioni siciliane



Nel Pd siciliano esistono giacimenti di competenza giovanile che attendono soltanto di essere setacciati. Ragazzi, al di sotto dei quarant’anni di età, con entusiasmo, passione politica (à la Weber), cultura e serietà che non vedono l’ora di agire per il bene collettivo. Di impegnarsi per un’Italia più moderna, democratica, solidale, innovativa. È quanto emerge dalle presentazioni di “Emozioni primarie” a Messina e Sinagra. L’attenzione e l’entusiasmo con cui è stato accolto un libro “scomodo” per il PD italiano ha disegnato sorrisi sui nostri volti e generato fuochi di speranza nelle nostre coscienze. Abbiamo incontrato, dialogato e interagito con “giovani democratici” che dimostrano di avere idee chiare e voglia di metterle in atto sul loro territorio di appartenenza (e non solo). Ragazzi che, pur riconoscendo l’importanza e la necessità del Partito Democratico, sentono che è obbligatorio un cambio di marcia, uno svecchiamento della classe dirigente, un’apertura consistente al dialogo con i cittadini nelle sue diverse forme spaziali (faccia a faccia e attraverso i sociali network). Ma questi giorni di presentazioni meridionali ci hanno anche dimostrato che la sfera pubblica esiste. Ci hanno fatto conoscere il movimento delle “forchette rotte” siciliane e i combattenti ragazzi palermitani di SEL, che non ne vogliono più sapere di beceri clientelismi. Ci hanno dato prova che l’ambiente del centrosinistra italiano è poroso, riflessivo e agente. Che sono tantissimi i giovani di quell’ambito che pensano a un “nuovo meridionalismo democratico”. Che se il centrosinistra in Italia si trova all’anno zero (come sostenuto da Michele Santoro), i ragazzi del Sud hanno sostanza e idee per guidarlo negli anni a venire. Basta soltanto fidarsi di loro.

Emozioni Primarie Nero Su Bianco





SOTTO IL PARTITO NIENTE
Nel libro Emozioni primarie due sociologi, Lucio Iaccarino e Massimo Cerulo, svelano i retroscena delle primarie del PD a Napoli, celebrate e poi “rimosse” dai vertici romani del partito. Il diario di cinque mesi di appassionato lavoro dietro le quinte: entusiasmo e illusione che lasceranno il posto ad amarezza e frustrazione. Un ritratto impietoso (ma molto divertente) delle stanze chiuse della politica partenopea
Lo dico subito: Emozioni primarie è un libro da non perdere, scritto con passione e intelligenza e rivolto a un pubblico raffinato. Confesso che avrei voluto avere l’intuizione del giornalista Claudio Pappaianni de L’Espresso che per la sua recensione del libro ha trovato un titolo impareggiabile: Primarie alla napoletana (L’Espresso n. 9/2011 ). Emozioni primarie (Guida Editore) è un racconto avvincente e, al tempo stesso, un’analisi accurata delle dinamiche che regolano le vicende politiche napoletane (di conseguenza, campane) elaborata da un punto di vista privilegiato, da dietro le quinte. Lucio Iaccarino e Massimo Cerulo, infatti, sono stati i consulenti e gli ispiratori (fino a un certo punto) della campagna elettorale di Nicola Oddati, uno dei quattro candidati alle primarie del PD per la scelta del candidato sindaco a Napoli. Detta così potrebbe sembrare un saggio di marketing politico destinato a un pubblico di addetti ai lavori; ma, vi assicuro, non è solo questo. L’intuizione dei due sociologi è stata quella di divulgare una raffinata analisi socio-politica come corollario di una vicenda raccontata con la verve e la spigliatezza del diario. Il diario di cinque mesi di appassionato lavoro, traboccante di emozioni contrastanti, al fianco dell’ex assessore alla cultura Nicola Oddati, bassoliniano doc. Scritto come un soggetto cinematografico, lo stile è quello della “presa diretta”, della telecamera a spalla: il lettore viene a trovarsi nella scena, in mezzo ai protagonisti. Sembrano percepirsi perfino gli odori, i sapori, la temperatura di quelle giornate napoletane tra fine estate e inverno. Si riflette, si capisce, e si sorride tanto, grazie alla sottile ironia di cui l’intero libro è imbevuto. Gustosissime le pagine dedicate alle riunioni con lo staff politico di Oddati o la descrizione di alcuni protagonisti (leader locali del PD, candidati, portatori di voti, improvvisati esperti di comunicazione, segretarie, portaborse) che vengono descritti con impietosa precisione. Il ritratto di un mondo, quello delle segreterie e degli staff politici, che gestisce (a Napoli come altrove) le istituzioni come esclusivi club privati, che evita il confronto con un pensiero “altro”, quello dei tecnici, degli intellettuali; confronto dal quale, inesorabilmente uscirebbe ridimensionato. La resistenza di una miope classe politica ad avvalersi delle migliori risorse della società e la simmetrica frustrazione di chi, con titoli e competenze (scienziati della politica, esperti di marketing o di comunicazione, sociologi), è sistematicamente escluso ed emarginato, ritenuto non idoneo alle regole del gioco. Il conflitto tra due mondi: passione e competenza contro cinismo e improvvisazione, spirito critico contro mera fedeltà al capo. Questo, a mio parere, il tema centrale del bel libro. Ritroviamo così baby face, il tremante, il baffo, le veline, l’ape regina, e tanti altri personaggi che, valutati “a prescindere” dal proprio contesto autoreferenziale, evidenziano tutta la loro inconsistenza. Sullo sfondo, il racconto di quello che è accaduto a Napoli tra agosto 2010 e gennaio 2011, prima e durante le primarie PD. Una vicenda paradossale: un partito dilaniato dalle primarie, quattro candidati che si affrontano senza esclusione di colpi bassi, una partecipazione straordinaria della “base” (votano più di 40.000  napoletani, e anche tanti cinesi!), e poi… colpo di scena! Andrea Cozzolino, risultato il più votato, viene invitato a fare un passo indietro. Il resto della storia la conoscete già.
Ma basta “far parlare” il libro e si rimane rapiti, si viene con forza portati dentro le stanze dei protagonisti: “Oddati entrò in contatto telefonico con Ranieri. Rapido conciliabolo. Viso del baffo contratto. Chiuse la conversazione e chiese a tutti di uscire dalla stanza. Restarono dentro in pochissimi: lui, i due consiglieri regionali, il braccio destro, il capogabinetto, Lucio e qualche altro. A quanto sembrava, il Pd cercava di correre ai ripari. Considerata la Caporetto che Cozzolino stava infliggendo a tutti, qualcuno ai piani alti del Pd avrebbe pensato di salvare il salvabile, si disse addirittura che si stava cercando di “trasferire” una parte dei voti di Oddati sul candidato ufficiale, Ranieri (…). E così, in alcuni seggi “sicuri” una parte dei voti di Oddati sarebbero stati spostati su Ranieri, contando sulle matite non indelebili a disposizione per le primarie”. Oppure dare una scorsa ai titoli dei paragrafi… Il fantasma di Bruxelles, Quinto Fabio ci fa un baffo, La svolta del Bambiniello, Pronto si’ tu?, La notte dei lunghi coltelli… e si intuisce l’ironia, la brillantezza dello stile, l’arguzia con la quale Iaccarino e Cerulo dipingono questo affresco napoletano. Un libro interessante per gli addetti ai lavori (apprezzabile la sezione dedicata ai sondaggi effettuati prima del voto), catartico per i simpatizzanti del Partito Democratico e gratificante per gli avversari. Un racconto avvincente per tutti quelli che amano o odiano Napoli, che troveranno spunti per confermare la loro scelta, ma anche (la citazione mi sembra opportuna) per chi, pur non ritrovandosi in queste categorie, apprezza le buone letture e cerca occasioni di stimolo al pensiero critico.

FRANCESCO BONITO 

giovedì 9 giugno 2011

Emozioni cosentine


Molto intensa la discussione pubbluca che ha animato la presentazione cosentina di Emozioni Primarie, al centro dell'attenzione le ripercussioni dei temi affrontati nel libro sugli equilibri politici napoletani ma anche le semilitudini con contesti altri da quello partenopeo, come quello cosentino, calabrese e meridionale. Gli interventi mostrano quanto ci sia bisogno di democratizzare ulteriormente la discusssione sui partiti politici e quanto questa democratizzazione sia un problema del Mezzogiorno. Il Sud italiano, la periferia politica del Bel Paese è a caccia di nuove forme di partecipazione ancora mortificate dal centro del sistema politico e le primarie sono l'unico antidoto all'antipolitica e l'unica strada in grado di provocare cambiamenti stimolati dal basso, dalla gente, spesso ben oltre i candidati paracadutati dai vertici romani del Pd in ciascun territorio.

GUARDA IL SERVIZIO TELEVISIVO DI METROSAT

GUARDA LO SPECIALE DI 15 MINUTI (di P. Apa)

martedì 7 giugno 2011

il tour di emozioni primarie al sud



Mercoledì 8 giugno ore 18,00
Piazza XI settembre, COSENZA
intervengono
Mimmo Cersosimo, Antonio De Rose, 
Francesco Raniolo
modera
Franco Dionesalvi
Venerdì 10 giugno ore 17,00 
Libreria Circolo Pickwick 
via Ghibellina, 32 MESSINA 
intervengono 
Antonino Anastasi e Piero David 
modera 
Pietro Saitta 
Sabato 11 giugno ore 11,00
Sala del Consiglio comunale
piazza San Teodoro 1, SINAGRA
interviene Piero David
Sabato 11 giugno ore 19,00
Blow up, piazza Sant’Anna 18, PALERMO

emozioni primarie nel centrodestra



L'affermazione del centrosinistra alle amministrative viene ricondotta alle primarie, alle emozioni che questo strumento partecipativo riesce a suscitare tra la gente, risvegliando un sentire politico che sembrava assopito ma sarebbe il caso di dire narcotizzato dal berlusconismo. Così tra gli esiti inattesi generati dalla scottante sconfitta del centrodestra bisogna annoverare il rilancio della sfera politica attraverso le primarie. Lo ha capito il centrodestra che discute al suo interno sull'opportunità di estendere le primarie a tutti i livelli dai rappresentanti del popolo alle cariche di partito. Le primarie diventano una strategia di rigenerazione dei partiti, sempre più animali preistorici, incapaci di leggere le trasformazioni sociali del nostro Paese. Con le primarie i partiti cedono una quota consistente della loro sovranità a favore dei cittadini-elettori. Sembra quindi che per rafforzarsi, i partiti debbano alleggerirsi della selezione del personale politico.
Leggi l'articolo de il Giornale.it sulle primarie nel centrodestra... 

lunedì 6 giugno 2011

La Terza Repubblica parte da Napoli

Mentrea Milano la vittoria di Pisapia matura in un quadro di regole e alleanze politiche, capace di far confluire il dissenso dei cittadini verso la coalizione del centrosinistra, grazie alle primarie, a Napoli la portata del fenomeno de Magistris è molto più ampia e propone un nuovo modello alternativo tanto al neopresidenzialismo delle primarie alla Nichi Vendola quanto alla tradizionale concezione di coalizione, divisa tra destra e sinistra. De Magistris è stato il "candidato ombra" invocato durante tutta la campagna che ha portato Napoli alle primarie del 23 gennaio 2011. Se si esclude l'estemporanea candidatura di Lucia Annunziata, buona parte delle soluzioni praticate dai vertici del Pd, per contenere gli scontri interni alla disperata faida delle correnti napoletane, si sono concentrate su "cloni" di de Magistris. Raffaele Cantone, Paolo Mancuso e per finire Mario Morcone rappresentano dal punto di vista simbolico un'idea di politica ridotta a mero ripristino della legalità.
Leggi tutto l'articolo su la Repubblica

giovedì 2 giugno 2011

Giustino Fabrizio sulle primarie



De Magistris è stato il trionfatore assoluto della campagna elettorale, nella quale ha fatto irruzione come un tornado, spazzando via le incertezze e le divisioni del Pd. Le vere primarie del centrosinistra non sono avvenute a gennaio, ma nel primo turno del 15 maggio scorso.
Leggi l'articolo su Repubblica.it

mercoledì 1 giugno 2011

Emozioni primarie a Cosenza

Comincia il tour meridionale di Emozioni Primarie, l'8 Giugno a Cosenza, città natale di Massimo Cerulo, in programma anche Potenza, Messina, Palermo, Battipaglia, S. Giuseppe Vesuviano, Napoli ma anche nel resto d'Italia a Roma, Bologna, Perugia...

Benedetto Gravagnuolo sulle primarie


IO, IL PD E LE RAGIONI DELLA MIA DELUSIONE
di BENEDETTO GRAVAGNUOLO
da il Corriere del Mezzogiorno del 1 giugno 2001

Ha scassato e ha vinto. Luigi de Magistris sarà il sindaco di Napoli per i prossimi cinque anni, reso ancor più forte dall'eclatante consenso conquistato al ballottaggio. La legge elettorale gli ha peraltro conferito il premio di un'ampia maggioranza, pari al 60% dei consiglieri comunali, nonostante che la coalizione politica a suo sostegno abbia raggiunto solo il 17% dei consensi nella prima tornata elettorale del 15 maggio. Senza contare che la formula dell'elezione diretta consegna il potere nelle mani di un «autocrate», che non dovrà dar conto ai partiti, ma solo alla sua coscienza. Non resta che augurarsi che il nuovo sindaco mantenga le promesse, affrontando con tempestività le sfide del buon governo, dalla raccolta differenziata al prolungamento dell'orario dei trasporti, dalla lotta all'abusivismo edilizio al recupero del centro storico e delle periferie. Pur avendo a mia volta votato de Magistris al ballottaggio per una scelta di campo, non mi associo al coro plaudente dei vincitori. Ritengo anzi che da questa elezione sia uscita sconfitta l'idea riformista di una gestione democratica dello sviluppo della città. La débâcle di tale visione urbana è avvenuta però ben prima delle elezioni di maggio, con la farsa delle primarie dello scorso gennaio. Forse non è inutile ritornare a riflettere sulla gravità degli errori commessi dai soloni del Partito democratico in quell'occasione. Il «senno di poi» è un vecchio rito praticato dai dirigenti di partito che, dopo aver sbagliato tutte le mosse, si ergono ad acuti esegeti delle ragioni della disfatta, illuminati da tardivi bagliori di lucidità autocritica. Non per spargere sale su una ferita non rimarginata, ma solo per un'ostinata passione negli ideali della democrazia, avendo creduto nelle «primarie di coalizione» fino al punto di investire un euro insieme ad altri quarantaquattromila liberi cittadini, vorrei provare a chiarire i motivi della mia profonda delusione. Parto da un'elementare constatazione. Non solo a Milano, ma anche nelle altre città (da Torino a Bologna) dove le primarie sono state gestite nel rispetto delle regole del gioco, il Partito democratico ha conseguito ottimi risultati elettorali. A Napoli invece le regole sono state calpestate fin dal fischio d'inizio. Non va dimenticato che il 27 novembre dello scorso anno, alla scadenza dei termini per la presentazione delle candidature, erano state dichiarate le disponibilità solo da Nicola Oddati e da Umberto Ranieri, vale a dire da due esponenti dello stesso Pd. Per quel che può valere, ritengo che sia stato ragionevole riaprire i termini al fine di consentire l'allargamento della coalizione ad altre forze di sinistra, al patto però di usare il cartellino rosso nei confronti di un terzo candidato dello stesso Partito democratico. E ciò a maggior ragione tenendo conto che nel caso specifico Andrea Cozzolino era stato eletto solo l'anno prima al Parlamento europeo. Ai dirigenti nazionali spettava il compito di provare a creare armonia, pacificando i conflitti interni, piuttosto che assistere con distacco al gioco al massacro delle faide locali. E, in ogni caso, una volta consentito un regolamento di conti senza esclusioni di colpi bassi, tanto valeva proclamare il vincitore, lasciando al Collegio di Garanzia la responsabilità di valutare nel merito l'eventuale fondatezza dei ricorsi. La peggiore soluzione è stata quella di scegliere di non scegliere e di imporre dall'alto un volenteroso «commissario» come Andrea Orlando, inviato da Roma per gestire il partito in sostituzione di Nicola Tremante, e di nominare come «candidato» una figura di alto profilo morale, ma privo di appeal elettorale, quale Mario Morcone. Ciò che è stata sottovalutata è l'indignazione dei militanti e dei simpatizzanti, che non sono un gregge che segue pedissequamente le direttive del pastore di turno, ma una moltitudine di individui pensanti che vorrebbero partecipare criticamente alle decisioni. Alla fine, al pueblo unido della sinistra, Luigi de Magistris è apparso il vincitore morale di quelle primarie sui generis rappresentate dalla prima tornata delle vere elezioni amministrative. Sbagliare è umano, ma perseverare sarebbe diabolico. Il Pd si è ridotto a Napoli al 16,5%. E un dato che potrebbe ancora peggiorare alle prossime elezioni politiche, senza una drastica svolta. Per rifondare il Partito democratico non è sufficiente cacciare dal tempio i mercanti di tessere e i broker di voti. È necessario risollevare la bandiera dei valori democratici che è stata ammainata. Al liceo ci faceva sorridere il paradosso dell'imperatore Caligola che nominò un cavallo senatore. È strano che un paese civile non si ribelli dell'assurdità del potere assoluto raggiunto da un cavaliere che nomina ad libidum non solo i deputati e i senatori, ma anche i canditati sindaci (benché perdenti) delle città italiane. I dirigenti di un partito che si autoproclama democratico, prima di soccombere, dovrebbero almeno provare a proporre al parlamento una riforma elettorale del «porcellum» che restituisca ai cittadini il diritto di scegliere gli eletti, oltre a ripristinare alcuni principi basilari delle democrazie occidentali, dall'acqua pubblica alla legge è uguale per tutti. A meno di voler lasciare ai teletribuni degli opposti populismi di captare l'onda montante della civile ribellione, in un mercato della politica ridotta a insulti, a barzellette e a spot pubblicitari escogitati da fantasiosi spin-doctors.