lunedì 13 giugno 2011

emozioni siciliane



Nel Pd siciliano esistono giacimenti di competenza giovanile che attendono soltanto di essere setacciati. Ragazzi, al di sotto dei quarant’anni di età, con entusiasmo, passione politica (à la Weber), cultura e serietà che non vedono l’ora di agire per il bene collettivo. Di impegnarsi per un’Italia più moderna, democratica, solidale, innovativa. È quanto emerge dalle presentazioni di “Emozioni primarie” a Messina e Sinagra. L’attenzione e l’entusiasmo con cui è stato accolto un libro “scomodo” per il PD italiano ha disegnato sorrisi sui nostri volti e generato fuochi di speranza nelle nostre coscienze. Abbiamo incontrato, dialogato e interagito con “giovani democratici” che dimostrano di avere idee chiare e voglia di metterle in atto sul loro territorio di appartenenza (e non solo). Ragazzi che, pur riconoscendo l’importanza e la necessità del Partito Democratico, sentono che è obbligatorio un cambio di marcia, uno svecchiamento della classe dirigente, un’apertura consistente al dialogo con i cittadini nelle sue diverse forme spaziali (faccia a faccia e attraverso i sociali network). Ma questi giorni di presentazioni meridionali ci hanno anche dimostrato che la sfera pubblica esiste. Ci hanno fatto conoscere il movimento delle “forchette rotte” siciliane e i combattenti ragazzi palermitani di SEL, che non ne vogliono più sapere di beceri clientelismi. Ci hanno dato prova che l’ambiente del centrosinistra italiano è poroso, riflessivo e agente. Che sono tantissimi i giovani di quell’ambito che pensano a un “nuovo meridionalismo democratico”. Che se il centrosinistra in Italia si trova all’anno zero (come sostenuto da Michele Santoro), i ragazzi del Sud hanno sostanza e idee per guidarlo negli anni a venire. Basta soltanto fidarsi di loro.

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