C'È VOGLIA di cambiamento tra i giovani del Partito democratico, voglia di nuove classi dirigenti, voglia di partecipazione e di ricambio generazionale, voglia di equilibri più sani tra il centro e le periferie del Pd. Con Massimo Cerulo autore con me di "Emozioni primarie" (Guida, 2011), sono appena rientrato da un lungo giro di presentazioni del libro che ci ha fatto viaggiare dal Mezzogiorno fino a Roma. LEGGI L'ARTICOLO DE LA REPUBBLICA
mercoledì 29 giugno 2011
EMOZIONI PRIMARIE IN PERSONE
Andrea Alemanni, Antonino Anastasi, Laura Balbo, Filippo Ceccarelli, Mimmo Cersosimo, Piero David, Antonio De Rose, Franco Dionesalvi, Valentina Grippo, Fabrizio Manzi, Marco Manzi, Raffaele Manzi, Tessa Marzotto, Francesco Raniolo, Cirus Rinaldi, Pietro Saitta, Piero Sassano, Renate Siebert,
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martedì 28 giugno 2011
LE SFIDE DI EMOZIONI PRIMARIE
"L'opera è al tempo stesso un saggio di marketing politico e un divertente diario, scritto con rigore scientifico e con irresistibile ironia..."
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lunedì 27 giugno 2011
COMUNICATO STAMPA
Presentazione del libro EMOZIONI PRIMARIE a Battipaglia
Venerdì 1° luglio alle 19 al Centro sportivo Balnaea di Battipaglia sarà presentato il libro Emozioni primarie di Lucio Iaccarino e Massimo Cerulo, edizioni Guida. L’interessante saggio racconta i retroscena delle primarie del centrosinistra per la scelta del candidato sindaco a Napoli: la resistenza del Partito Democratico a indirle, la risposta della città, le strategie per conquistare il consenso degli elettori, la lotta senza esclusione di colpi, la reazione del PD ai risultati, fino alla rinuncia di Andrea Cozzolino, vincitore della consultazione. L’opera è al tempo stesso un saggio di marketing politico e un divertente diario, scritto con rigore scientifico e con irresistibile ironia dai due politologi, entrambi al terzo libro.
Prima dell’appuntamento battipagliese il volume è stato presentato a Napoli, Roma, Messina, Palermo e Cosenza riscuotendo recensioni positive su testate nazionali (l’Espresso e la Repubblica) e un notevole successo di pubblico, tanto da meritare una seconda edizione. All’evento, curato dall’agenzia Sfide, parteciperanno oltre ai due autori, esponenti delle forze politiche cittadine e giornalisti delle principali testate locali e regionali. La presentazione di Emozioni primarie, infatti, sarà l’occasione per un dibattito sui rapporti tra partiti politici e società civile e per una riflessione sul ruolo della comunicazione e del marketing politico nelle consultazioni elettorali.
Discuteranno con gli autori Luciano Ceriello, coordinatore provinciale dell’Italia dei Valori, Luca Lascaleia, segretario cittadino del Partito Democratico e Francesco Bonito, editore del quindicinale Nero su Bianco e promotore dell’incontro.
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Primarie al vertice
Sono davvero troppi i leader del centrosinistra, coalizione eterogenea e che vorrebbe trovare nelle primarie un momento di sintesi al frastagliato pluralismo delle sue anime politiche. Ecco dunque che Di Pietro si candida, contro Bersani e Vendola.
venerdì 24 giugno 2011
I RIFIUTI IN TESTA
Alberto Corbino, personaggio chiave di Emozioni primarie, tra i 10 contributors della società civile che affiancavano il candidato, l'esperto dei rifiuti che durante la campagna delle primarie a Napoli ha proposto soluzioni e interventi sull'ambiente e sulla qualità della vita urbana napoletana, torna sull'emergenza suggerendo considerazioni e vie d'uscita dalla crisi.
Si dice che il rapporto di ognuno di noi con la propria città natale sia come quello madre-figlio: un rapporto viscerale ed inevitabile, quindi. Pochi giorni fa, ho fatto da guida per le vie di Napoli ad alcuni colleghi stranieri, nell’ultima tappa di un percorso comune durato due anni e che è passato per Polonia, Slovenia, Francia, Malta, Lituana, Spagna, posti in cui rifiuti non ne ho mai visti, come se non li producessero, non una carta a terra. Giovedì mattina li ho incontrati a Piazza Dante e subito sono stati rapiti dal fascino del nostro centro storico: viaggiatori esperti, eppure rimasti a bocca a aperta di fonte a questa città fuori dal comune. Cercavo di spiegare loro Napoli, nel suo ricco passato e complesso presente e quasi mi sembrava di riuscirci col mio arrancare tra i nozionismi e le semplificazioni di storia e sociologia. Poi, eccoli lì, ammucchiati in un vicolo, i primi cumuli di rifiuti… livelli ancora accettabili per noi assuefatti all’inferno dell’emergenza, mostruosità già incomprensibile per loro. Mi sono limitato a dire: bad governance.. e mi sono vergognato di quella madre così bella ma che si presentava ai miei ospiti sciatta, nei suoi vestiti più luridi, ubriaca e strafatta, urlante oscenità.
I miei colleghi ora sono partiti, le foto della pizza e dei rifiuti sono già su facebook. A me non rimane che cercare di capire e suggerire il buon senso alle istituzioni.
I rifiuti sono un problema, ma non tutti i rifiuti sono uguali. Avessimo per la strada montagne di allumino, vetro o plastica ci si potrebbe divertire a fare istallazione d’arte estemporanea. Il problema, soprattutto con questo caldo, è la frazione umida, cioè i rifiuti organici e i pannolini; tutto il resto può attendere, essere comodamente ammonticchiato, impacchettato, spedito, triturato. Le bucce, i resti di cibo e la cacca santa dei bimbi no: è materia che si decompone, fermenta, asfissia, produce batteri, alimenta zanzare, zoccole e scarrafoni: di questo occorre preoccuparsi, a questo occorre dare priorità assoluta, da ieri. Il Comune si sta ponendo il problema di come togliere di strada le montagne di monnezza. Una volta che ci sarà riuscito (insciallah!) deve dare gli strumenti ai cittadini per ridurre, da subito, l’umido, perché la spazzatura si produce ogni giorno ed occorre produrne di meno:
- le parti non utilizzabili dei prodotti ortofrutticoli restino fuori Napoli, così come nuovamente stabilito da una ordinanza comunale (n° 1950 del 22/11/2010);
- alle famiglie / condomini che hanno spazio venga distribuita una compostiera per l’umido e, dopo una fase di sperimentazione, sia ridotta pur simbolicamente la TARSU, esperimento che ha avuto successo a Genova, città a noi speculare;
- gli sfalci di giardinaggio privati e pubblici vengano prelevati da apposito servizio e portati in compostiere localizzate nei principali parchi urbani;
- siano distribuiti buoni per acquistare pannolini riciclabili, lavabili in lavatrice: per quanto scomodi sono certo che molte mamme napoletane sensibili al problema rifiuti li utilizzerebbero.
Gocce nel mare? Forse, ma tutto serve per ritardare la marea immonda che tutto sommerge. Non siamo in emergenza: siamo in guerra!
Nel frattempo la Provincia dovrebbe procedere a far costruire gli impianti di compostaggio, senza i quali non è possibile smaltire in maniera efficiente la frazione umida.
La Regione dovrebbe pensare al resto: trovare i soldi, coordinare, individuare e sbloccare spazi per lo stoccaggio temporaneo. E, probabilmente, se alcune amministrazioni (Napoli e Pozzuoli in testa) non dimostreranno di saper intraprendere efficaci soluzioni alternative, seguendo l’esempio sorprendente di Comuni pur complessi come Portici, la Regione dovrà procedere alla costruzione del termovalorizzatore di Napoli Est. Perché … ce lo meritiamo!
Alberto Corbino
(docente a contratto di Economia e diritto ambientale presso la Facoltà di Scienze MMFFNN dell’Università Federico II di Napoli).
PRESENTAZIONE A CATANZARO
"La politica vive attraverso due ambienti: il buio, rappresentato da tutto
quello che i politici tengono nascosto, al riparo nelle segrete stanze; e la
luce, intesa come spinta alla trasparenza e all'impegno per il bene collettivo
che dovrebbe caratterizzare noi giovani generazioni della politica di
professione". Si è espresso così ieri sera Salvatore Scalzo, il giovanissimo
(28 anni) ex candidato sindaco del centrosinistra al comune di Catanzaro (e
risultato primo in Italia per quel che concerne il cosiddetto "voto
personalizzato", con il 49,7% dei consensi, davanti a Luigi de Magistris),
nell'ambito della presentazione di "Emozioni primarie" tenutasi presso la
splendida cornice del caffè letterario sito nel centro del capoluogo
calabrese.
E' stato un appassionante dialogo quello tra lui e Massimo Cerulo, che ha
fatto emergere quanto di buono hanno da offrire alla propria terra questi
ragazzi poliglotti, che hanno sudato sui libri, che si sono formati spesso in
contesti esteri e che hanno deciso di rischiare, ritornando nella propria terra
d'origine per provare a mettere a frutto esperienze e competenze.
Sulle primarie, poi, l'analisi è stata chiara: nel Meridione sembrano non
funzionare. Perché vincolate a dinamiche clientelari ancora troppo radicate per
essere scardinate; o forse perché terra in cui le risorse culturali cui
attingere e stimolare si stagliano ancora a un livello esiguo.
D'altronde, come ha chiosato lo stesso Scalzo:"Le primarie funzionano là dove
esiste un capitale sociale molto alto". E da Roma in giù la strada per
raggiungere tale livello è ancora lunga e irta di ostacoli.
Che giovani come Salvatore Scalzo possano rappresentare le stelle polari della
speranza.
quello che i politici tengono nascosto, al riparo nelle segrete stanze; e la
luce, intesa come spinta alla trasparenza e all'impegno per il bene collettivo
che dovrebbe caratterizzare noi giovani generazioni della politica di
professione". Si è espresso così ieri sera Salvatore Scalzo, il giovanissimo
(28 anni) ex candidato sindaco del centrosinistra al comune di Catanzaro (e
risultato primo in Italia per quel che concerne il cosiddetto "voto
personalizzato", con il 49,7% dei consensi, davanti a Luigi de Magistris),
nell'ambito della presentazione di "Emozioni primarie" tenutasi presso la
splendida cornice del caffè letterario sito nel centro del capoluogo
calabrese.
E' stato un appassionante dialogo quello tra lui e Massimo Cerulo, che ha
fatto emergere quanto di buono hanno da offrire alla propria terra questi
ragazzi poliglotti, che hanno sudato sui libri, che si sono formati spesso in
contesti esteri e che hanno deciso di rischiare, ritornando nella propria terra
d'origine per provare a mettere a frutto esperienze e competenze.
Sulle primarie, poi, l'analisi è stata chiara: nel Meridione sembrano non
funzionare. Perché vincolate a dinamiche clientelari ancora troppo radicate per
essere scardinate; o forse perché terra in cui le risorse culturali cui
attingere e stimolare si stagliano ancora a un livello esiguo.
D'altronde, come ha chiosato lo stesso Scalzo:"Le primarie funzionano là dove
esiste un capitale sociale molto alto". E da Roma in giù la strada per
raggiungere tale livello è ancora lunga e irta di ostacoli.
Che giovani come Salvatore Scalzo possano rappresentare le stelle polari della
speranza.
lunedì 20 giugno 2011
Il CASO NARDUCCI
A Radio 3, con Adolfo Scotto Di Luzio e Massimiliano Virgilio, Lucio Iaccarino (per emozioni primarie) commentano la Giunta, la scelta di Narducci, sui rifiuti, sulla criminalità, sulla politica, sulla città di Napoli.
ASCOLTA LA PUNTATA
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Marica Vitale commenta emozioni primarie
Ciò che più mi piace è la descrizione dettagliata dei personaggi e delle situazioni. Mi ha appassionato proprio questo. Sono riuscita a "vedere" e quindi ad immaginare le persone grazie alla minuziosità dei particolari anche se non li conosco. Il libro in fondo non è un romanzo che ti può appassionare per le situazioni più o meno drammatiche o romantiche.
Emozioni primarie al caffè letterario di Catanzaro
MARTEDI 21GIUGNO ORE 18.30:
Venga a Prendere un Caffè da Noi...
Presentazione del libro "Emozioni Primarie" di Massimo Cerulo e Lucio Iaccarino (Guida Editore)
« Lo avevamo detto». È questa la frase.
Ripensare alle primarie napoletane del 23 gennaio 2011 significa ripercorrere una stagione straordinaria della storia contemporanea della città. Per la prima volta nella storia, i napoletani hanno potuto scegliere il proprio candidato sindaco. Anzi, si sono illusi di poterlo fare. Le primarie del centrosinistra per scegliere il candidato sindaco della città di Partenope si sono rivelate un pasticciaccio postmoderno, che ha significato l' epitaffio per il Pd locale. Il vincitore, Andrea Cozzolino, ha ottenuto 16.358 voti, mettendosi alle spalle Umberto Ranieri, Libero Mancuso e Nicola Oddati. Peccato però che una parte dei 16 mila voti cozzoliniani, come documentato dalla stampa, sarebbero stati "comprati" dall' entourage del candidato, attraverso "strani" movimenti elettorali che avrebbero portato a votare torme di extracomunitari (soprattutto cinesi) nonché noti esponenti del centrodestra. Questo l' epilogo. Ma cosa è successo prima? Come si è arrivati alle primarie? E cosa hanno significato queste consultazioni elettorali per una città da sempre antro di clientelismo, corruzione e illegalità diffusa?
« Lo avevamo detto». È questa la frase.
Ripensare alle primarie napoletane del 23 gennaio 2011 significa ripercorrere una stagione straordinaria della storia contemporanea della città. Per la prima volta nella storia, i napoletani hanno potuto scegliere il proprio candidato sindaco. Anzi, si sono illusi di poterlo fare. Le primarie del centrosinistra per scegliere il candidato sindaco della città di Partenope si sono rivelate un pasticciaccio postmoderno, che ha significato l' epitaffio per il Pd locale. Il vincitore, Andrea Cozzolino, ha ottenuto 16.358 voti, mettendosi alle spalle Umberto Ranieri, Libero Mancuso e Nicola Oddati. Peccato però che una parte dei 16 mila voti cozzoliniani, come documentato dalla stampa, sarebbero stati "comprati" dall' entourage del candidato, attraverso "strani" movimenti elettorali che avrebbero portato a votare torme di extracomunitari (soprattutto cinesi) nonché noti esponenti del centrodestra. Questo l' epilogo. Ma cosa è successo prima? Come si è arrivati alle primarie? E cosa hanno significato queste consultazioni elettorali per una città da sempre antro di clientelismo, corruzione e illegalità diffusa?
Presenti gli autori, ne parleranno Giulia Zampina, Giampaolo Calabrese e Salvatore Scalzo.
venerdì 17 giugno 2011
Le EMOZIONI PRIMARIE di FILIPPO CECCARELLI al FOOLLYK
"Dopo l'esito delle primarie napoletane che tutti noi conosciamo, hanno deciso
di fare la cosa più dignitosa possibile: raccontare la loro esperienza". E'
così che si è espresso ieri Filippo Ceccarelli, nota firma de la Repubblica,
presentando "Emozioni primarie" al Foollyk di Roma insieme al Vice-Segretario
cittadino del Pd romano Valentina Grippo e Andrea Alemanni,
giovane esponente del PD romano.
Per Ceccarelli il libro merita
di essere "trasportato" al più presto su un palco teatrale e messo in scena,
per il giacimento di esperienze, emozioni e "vita in diretta" che contiene.
Raccontando la lunghissima campagna che ha caratterizzato le primarie
napoletane e l'esito paradossale a cui sono giunte, il libro rende un doppio
servizio: ai cittadini, che vengono condotti nel retroscena della politica, lì
dove gli stessi giornalisti non possono spingersi con la loro penna, e ai
politici di professione, che hanno la possibilità di osservarsi dall'esterno e
riflettere sulla pesante autoreferenzialità che caratterizza il campo politico
di cui fanno parte. "Emozioni primarie", un diario etnografico di una delle più
controverse campagne elettorali italiane degli ultimi anni che non smette di
emozionare. Ceccarelli riprende la famigerata pagina 111 estrapolando il passo
di Garcia Lorca "Anche il mare muore e nulla ne resta se non il suono"
Grazie anche a Ceccarelli EP non smette di fomentar riflessione.
di fare la cosa più dignitosa possibile: raccontare la loro esperienza". E'
così che si è espresso ieri Filippo Ceccarelli, nota firma de la Repubblica,
presentando "Emozioni primarie" al Foollyk di Roma insieme al Vice-Segretario
cittadino del Pd romano Valentina Grippo e Andrea Alemanni,
giovane esponente del PD romano.
Per Ceccarelli il libro merita
di essere "trasportato" al più presto su un palco teatrale e messo in scena,
per il giacimento di esperienze, emozioni e "vita in diretta" che contiene.
Raccontando la lunghissima campagna che ha caratterizzato le primarie
napoletane e l'esito paradossale a cui sono giunte, il libro rende un doppio
servizio: ai cittadini, che vengono condotti nel retroscena della politica, lì
dove gli stessi giornalisti non possono spingersi con la loro penna, e ai
politici di professione, che hanno la possibilità di osservarsi dall'esterno e
riflettere sulla pesante autoreferenzialità che caratterizza il campo politico
di cui fanno parte. "Emozioni primarie", un diario etnografico di una delle più
controverse campagne elettorali italiane degli ultimi anni che non smette di
emozionare. Ceccarelli riprende la famigerata pagina 111 estrapolando il passo
di Garcia Lorca "Anche il mare muore e nulla ne resta se non il suono"
Grazie anche a Ceccarelli EP non smette di fomentar riflessione.
mercoledì 15 giugno 2011
lunedì 13 giugno 2011
Emozioni primarie nel MEZZOGIORNO
Sono tante le storie raccolte tra i militanti del centrosinistra meridionale, tra i quadri e i giovani eletti di Pd e Sel del Mezzogiorno. L'attualità di Emozioni primarie risiede proprio nelle analogie che ci vanno raccontando i territori, narrazioni di mancato intervento dal centro romano o di interventi lastminute che alla fine dei giochi hanno condotto alla sconfitta elettorale. Il caso cosentino è emblematico ma lasciamolo raccontare ad un protagonista della società civile di Cosenza.
LEGGI IL RESOCONTO DI ANTONIO DE ROSE
LEGGI IL RESOCONTO DI ANTONIO DE ROSE
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emozioni siciliane
Nel Pd siciliano esistono giacimenti di competenza giovanile che attendono soltanto di essere setacciati. Ragazzi, al di sotto dei quarant’anni di età, con entusiasmo, passione politica (à la Weber), cultura e serietà che non vedono l’ora di agire per il bene collettivo. Di impegnarsi per un’Italia più moderna, democratica, solidale, innovativa. È quanto emerge dalle presentazioni di “Emozioni primarie” a Messina e Sinagra. L’attenzione e l’entusiasmo con cui è stato accolto un libro “scomodo” per il PD italiano ha disegnato sorrisi sui nostri volti e generato fuochi di speranza nelle nostre coscienze. Abbiamo incontrato, dialogato e interagito con “giovani democratici” che dimostrano di avere idee chiare e voglia di metterle in atto sul loro territorio di appartenenza (e non solo). Ragazzi che, pur riconoscendo l’importanza e la necessità del Partito Democratico, sentono che è obbligatorio un cambio di marcia, uno svecchiamento della classe dirigente, un’apertura consistente al dialogo con i cittadini nelle sue diverse forme spaziali (faccia a faccia e attraverso i sociali network). Ma questi giorni di presentazioni meridionali ci hanno anche dimostrato che la sfera pubblica esiste. Ci hanno fatto conoscere il movimento delle “forchette rotte” siciliane e i combattenti ragazzi palermitani di SEL, che non ne vogliono più sapere di beceri clientelismi. Ci hanno dato prova che l’ambiente del centrosinistra italiano è poroso, riflessivo e agente. Che sono tantissimi i giovani di quell’ambito che pensano a un “nuovo meridionalismo democratico”. Che se il centrosinistra in Italia si trova all’anno zero (come sostenuto da Michele Santoro), i ragazzi del Sud hanno sostanza e idee per guidarlo negli anni a venire. Basta soltanto fidarsi di loro.
Emozioni Primarie Nero Su Bianco
SOTTO IL PARTITO NIENTE
Nel libro Emozioni primarie due sociologi, Lucio Iaccarino e Massimo Cerulo, svelano i retroscena delle primarie del PD a Napoli, celebrate e poi “rimosse” dai vertici romani del partito. Il diario di cinque mesi di appassionato lavoro dietro le quinte: entusiasmo e illusione che lasceranno il posto ad amarezza e frustrazione. Un ritratto impietoso (ma molto divertente) delle stanze chiuse della politica partenopea
Lo dico subito: Emozioni primarie è un libro da non perdere, scritto con passione e intelligenza e rivolto a un pubblico raffinato. Confesso che avrei voluto avere l’intuizione del giornalista Claudio Pappaianni de L’Espresso che per la sua recensione del libro ha trovato un titolo impareggiabile: Primarie alla napoletana (L’Espresso n. 9/2011 ). Emozioni primarie (Guida Editore) è un racconto avvincente e, al tempo stesso, un’analisi accurata delle dinamiche che regolano le vicende politiche napoletane (di conseguenza, campane) elaborata da un punto di vista privilegiato, da dietro le quinte. Lucio Iaccarino e Massimo Cerulo, infatti, sono stati i consulenti e gli ispiratori (fino a un certo punto) della campagna elettorale di Nicola Oddati, uno dei quattro candidati alle primarie del PD per la scelta del candidato sindaco a Napoli. Detta così potrebbe sembrare un saggio di marketing politico destinato a un pubblico di addetti ai lavori; ma, vi assicuro, non è solo questo. L’intuizione dei due sociologi è stata quella di divulgare una raffinata analisi socio-politica come corollario di una vicenda raccontata con la verve e la spigliatezza del diario. Il diario di cinque mesi di appassionato lavoro, traboccante di emozioni contrastanti, al fianco dell’ex assessore alla cultura Nicola Oddati, bassoliniano doc. Scritto come un soggetto cinematografico, lo stile è quello della “presa diretta”, della telecamera a spalla: il lettore viene a trovarsi nella scena, in mezzo ai protagonisti. Sembrano percepirsi perfino gli odori, i sapori, la temperatura di quelle giornate napoletane tra fine estate e inverno. Si riflette, si capisce, e si sorride tanto, grazie alla sottile ironia di cui l’intero libro è imbevuto. Gustosissime le pagine dedicate alle riunioni con lo staff politico di Oddati o la descrizione di alcuni protagonisti (leader locali del PD, candidati, portatori di voti, improvvisati esperti di comunicazione, segretarie, portaborse) che vengono descritti con impietosa precisione. Il ritratto di un mondo, quello delle segreterie e degli staff politici, che gestisce (a Napoli come altrove) le istituzioni come esclusivi club privati, che evita il confronto con un pensiero “altro”, quello dei tecnici, degli intellettuali; confronto dal quale, inesorabilmente uscirebbe ridimensionato. La resistenza di una miope classe politica ad avvalersi delle migliori risorse della società e la simmetrica frustrazione di chi, con titoli e competenze (scienziati della politica, esperti di marketing o di comunicazione, sociologi), è sistematicamente escluso ed emarginato, ritenuto non idoneo alle regole del gioco. Il conflitto tra due mondi: passione e competenza contro cinismo e improvvisazione, spirito critico contro mera fedeltà al capo. Questo, a mio parere, il tema centrale del bel libro. Ritroviamo così baby face, il tremante, il baffo, le veline, l’ape regina, e tanti altri personaggi che, valutati “a prescindere” dal proprio contesto autoreferenziale, evidenziano tutta la loro inconsistenza. Sullo sfondo, il racconto di quello che è accaduto a Napoli tra agosto 2010 e gennaio 2011, prima e durante le primarie PD. Una vicenda paradossale: un partito dilaniato dalle primarie, quattro candidati che si affrontano senza esclusione di colpi bassi, una partecipazione straordinaria della “base” (votano più di 40.000 napoletani, e anche tanti cinesi!), e poi… colpo di scena! Andrea Cozzolino, risultato il più votato, viene invitato a fare un passo indietro. Il resto della storia la conoscete già.
Ma basta “far parlare” il libro e si rimane rapiti, si viene con forza portati dentro le stanze dei protagonisti: “Oddati entrò in contatto telefonico con Ranieri. Rapido conciliabolo. Viso del baffo contratto. Chiuse la conversazione e chiese a tutti di uscire dalla stanza. Restarono dentro in pochissimi: lui, i due consiglieri regionali, il braccio destro, il capogabinetto, Lucio e qualche altro. A quanto sembrava, il Pd cercava di correre ai ripari. Considerata la Caporetto che Cozzolino stava infliggendo a tutti, qualcuno ai piani alti del Pd avrebbe pensato di salvare il salvabile, si disse addirittura che si stava cercando di “trasferire” una parte dei voti di Oddati sul candidato ufficiale, Ranieri (…). E così, in alcuni seggi “sicuri” una parte dei voti di Oddati sarebbero stati spostati su Ranieri, contando sulle matite non indelebili a disposizione per le primarie”. Oppure dare una scorsa ai titoli dei paragrafi… Il fantasma di Bruxelles, Quinto Fabio ci fa un baffo, La svolta del Bambiniello, Pronto si’ tu?, La notte dei lunghi coltelli… e si intuisce l’ironia, la brillantezza dello stile, l’arguzia con la quale Iaccarino e Cerulo dipingono questo affresco napoletano. Un libro interessante per gli addetti ai lavori (apprezzabile la sezione dedicata ai sondaggi effettuati prima del voto), catartico per i simpatizzanti del Partito Democratico e gratificante per gli avversari. Un racconto avvincente per tutti quelli che amano o odiano Napoli, che troveranno spunti per confermare la loro scelta, ma anche (la citazione mi sembra opportuna) per chi, pur non ritrovandosi in queste categorie, apprezza le buone letture e cerca occasioni di stimolo al pensiero critico. FRANCESCO BONITO
giovedì 9 giugno 2011
Emozioni cosentine
GUARDA IL SERVIZIO TELEVISIVO DI METROSAT
GUARDA LO SPECIALE DI 15 MINUTI (di P. Apa)
martedì 7 giugno 2011
il tour di emozioni primarie al sud
Mercoledì 8 giugno ore 18,00
Piazza XI settembre, COSENZA
intervengono
Mimmo Cersosimo, Antonio De Rose,
Francesco Raniolo
modera
Franco Dionesalvi
Venerdì 10 giugno ore 17,00
Libreria Circolo Pickwick
via Ghibellina, 32 MESSINA
intervengono
Antonino Anastasi e Piero David
modera
Pietro Saitta
Sabato 11 giugno ore 11,00
Sala del Consiglio comunale
piazza San Teodoro 1, SINAGRA
interviene Piero David
Sabato 11 giugno ore 19,00
Blow up, piazza Sant’Anna 18, PALERMO
emozioni primarie nel centrodestra
L'affermazione del centrosinistra alle amministrative viene ricondotta alle primarie, alle emozioni che questo strumento partecipativo riesce a suscitare tra la gente, risvegliando un sentire politico che sembrava assopito ma sarebbe il caso di dire narcotizzato dal berlusconismo. Così tra gli esiti inattesi generati dalla scottante sconfitta del centrodestra bisogna annoverare il rilancio della sfera politica attraverso le primarie. Lo ha capito il centrodestra che discute al suo interno sull'opportunità di estendere le primarie a tutti i livelli dai rappresentanti del popolo alle cariche di partito. Le primarie diventano una strategia di rigenerazione dei partiti, sempre più animali preistorici, incapaci di leggere le trasformazioni sociali del nostro Paese. Con le primarie i partiti cedono una quota consistente della loro sovranità a favore dei cittadini-elettori. Sembra quindi che per rafforzarsi, i partiti debbano alleggerirsi della selezione del personale politico.
Leggi l'articolo de il Giornale.it sulle primarie nel centrodestra...
lunedì 6 giugno 2011
La Terza Repubblica parte da Napoli
Mentrea Milano la vittoria di Pisapia matura in un quadro di regole e alleanze politiche, capace di far confluire il dissenso dei cittadini verso la coalizione del centrosinistra, grazie alle primarie, a Napoli la portata del fenomeno de Magistris è molto più ampia e propone un nuovo modello alternativo tanto al neopresidenzialismo delle primarie alla Nichi Vendola quanto alla tradizionale concezione di coalizione, divisa tra destra e sinistra. De Magistris è stato il "candidato ombra" invocato durante tutta la campagna che ha portato Napoli alle primarie del 23 gennaio 2011. Se si esclude l'estemporanea candidatura di Lucia Annunziata, buona parte delle soluzioni praticate dai vertici del Pd, per contenere gli scontri interni alla disperata faida delle correnti napoletane, si sono concentrate su "cloni" di de Magistris. Raffaele Cantone, Paolo Mancuso e per finire Mario Morcone rappresentano dal punto di vista simbolico un'idea di politica ridotta a mero ripristino della legalità.
Leggi tutto l'articolo su la Repubblica
Leggi tutto l'articolo su la Repubblica
giovedì 2 giugno 2011
Giustino Fabrizio sulle primarie
De Magistris è stato il trionfatore assoluto della campagna elettorale, nella quale ha fatto irruzione come un tornado, spazzando via le incertezze e le divisioni del Pd. Le vere primarie del centrosinistra non sono avvenute a gennaio, ma nel primo turno del 15 maggio scorso.
Leggi l'articolo su Repubblica.it
mercoledì 1 giugno 2011
Emozioni primarie a Cosenza
Comincia il tour meridionale di Emozioni Primarie, l'8 Giugno a Cosenza, città natale di Massimo Cerulo, in programma anche Potenza, Messina, Palermo, Battipaglia, S. Giuseppe Vesuviano, Napoli ma anche nel resto d'Italia a Roma, Bologna, Perugia...
Benedetto Gravagnuolo sulle primarie
IO, IL PD E LE RAGIONI DELLA MIA DELUSIONE
di BENEDETTO GRAVAGNUOLO
da il Corriere del Mezzogiorno del 1 giugno 2001
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